Chiesa di San Giuseppe
Questa chiesa, che si trova nel Corso dei Mille, vicino il palazzo postale, è stata costruita sul vecchio impianto della Chiesa di San Francesco Lo Vecchio fra il 1737 e il 1739, quando ormai veniva utilizzata come deposito di frumento: un gruppo di "Mastri" Falegnami e Bottai di Partinico ottennero il permesso di ripristinare il luogo di culto dal Vescovo di Mazzara D. Alessandro Caputo, e in data 20 settembre 1739 si costituirono ufficialmente in Opera Pia sotto il nome di "Congregazione del Patriarca San Giuseppe".
Villabianca riferisce che i principali promotori di questa Chiesa furono i Sacerdoti Domenico Guidara e Nicola Zito, di cui si conservavano ancora ai suoi tempi due ritratti.
Grande benefattore fu invece Antonio Lo Medico che a sue spese eresse nel 1780 il campanile e fabbricò tre campane.
La facciata, che ha avuto diversi rifacimenti, anche recenti, non presenta elementi di particolare valore , mentre il campanile è di un certo pregio.
L'interno, ad una sola navata, è molto sobrio, ma presenta delle opere d'arte di un certo rilievo, e precisamente sei tele ottogonali commissionate da Domenico Maddalena ad uno dei fratelli Manno, probabilmente Antonio, che ebbe la collaborazione del fratello minore Vincenzo.
Attribuibili ad Antonio Manno sono lo "Sposalizio di San Giuseppe", la "Natività" e la "Sacra Famiglia", opere che si caratterizzano per la medesima dolcezza e serenità dei volti, e per la medesima ricercatezza cromatica.
A Vincenzo Manno sono invece da attribuire le altre tele, e cioè "San Giuseppe che dorme", "Cristo fra gli apostoli" e "San Giuseppe morente" , che denotano una maggiore durezza nelle linee, caratteristica peculiare della pittura di Vincenzo.
Di notevole valore espressivo e cromatico è poi la statua lignea, attribuita allo scultore trapanese Domenico Noffo (1670), che rappresenta San Giuseppe che nella mano sinistra regge un bastone, mentre con la mano destra accompagna Gesù bambino.
Altre opere di un certo pregio esistenti nella chiesa, sono: una bellissima tela dipinta nel 1857 dal pittore D'Antoni, raffigurante Sant'Anna, San Gioacchino e la Madonna bambina; e poi una piccola tela, di autore ignoto, raffigurante la Madonna con Bambino, entrambi incoronati.
Di un certo rilievo è infine l'Archivio Storico della Congregazione, di recente sistemato, che comprende numerosissimi documenti soprattutto del '700 e dell'800.