Torre di Santa Caterina
Questa Torre, in parte crollata al primo piano, riveste una certa importanza dal punto di vista storico in quanto è strettamente connessa alla vita del vecchio abitato di Santa Caterina. Si trova a Sud-Ovest dell'abitato di Partinico, alle pendici de Colle Cesarò. Vi si arriva facilmente dalla Strada Provinciale per San Giuseppe Jato, imboccando la strada che porta alla Scuola di Mirto, sul lato destro.
A pochi metri da essa si trova una antica chiesetta con una interessante immagine murale raffigurante la Madonna con bambino. Questa Torre, citata dal Marino con il nome di "Santa Catrini" fra le 26 torri del territorio di Partinico, è certamente da mettere in relazione con un antico sito (fino a qualche decennio fa' chiamato "Santa Catrini"), documentato da numerosi reperti di epoca araba-normanna. Durante il XVI-XVII secolo questa zona doveva essere costellata da numerose torri a guardia del Casale di Partinico, e di ciò è traccia nella carta I.G.M. in scala a 50.000 del 1888 che riporta la dicitura "T. antiche".
La notizia più antica relativa alla torre si trova in un atto di possesso del 1569, registrato presso il Notaio Vincenzo Cottonaro il 23 agosto dello stesso anno, riferito nella dichiarazione di proprietà del 1580, da parte di Vincenzo Ferreri, il quale dichiarava di possedere un "luogo" di tumoli 6 con vigne, alberi, Torre, stanze, cappella, nel feudo di Santa Caterina, confinante con il canneto, vigne e viridario di Giovanni Scuderi, la via pubblica e, a mezzogiorno, con il Vallone di Margi o di Dimitri.
Nel 1757 era proprietà del Duca Tarallo come si evince dalla "cordiazione" eseguita dall'agrimensore Nunzio Minore che misurò "le terre con vigne, terre scapule, case, baglio dentro canneto, alberi domestici e selvaggi... in territorio e Contrada di S.ta Catrini, parte di esse girate di muro in secco e di calce e arena; con una piccola chiesa collaterale con dette terre con alcuni piedi di ceusi neri, Torre e fabbriche demolite…". E' a sezione quadrata, di 6 metri per lato, alta circa 10 metri. La base, di circa due metri di altezza, è leggermente scarpata, e serve da supporto alla costruzione sovrastante costituita da un 1° piano e da un terrazzo privo di smerli. Il materiale impiegato per la sua costruzione è costituito da pietra informe locale legata da malta, e da massi squadrati di tufo solo nella base e nei due pilastri del lato rivolta verso Ovest.
La facciata rivolta verso Mirto (Sud) presenta a piano terra una apertura laterale, chiusa da una porta in ferro, ricavata nella scarpata; a 1° piano non si nota alcuna finestra o feritoia. La facciata rivolta verso Est presenta a 1° piano due feritoie laterali e una finestra ovale al centro. Altre due feritoie si notano all'altezza del terrazzo. La facciata rivolta in direzione di Trapani è in parte crollata all'altezza del 1° piano e del terrazzo. Nella parte ancora in piedi si notano una feritoia e una piccola finestra delimitata da pietre più grosse delle altre. Da notare pure che in questa facciata i pilastri laterali sono costituiti da massi squadrati di tufo, mentre negli altri lati sono costituiti da semplici pietre.
La facciata rivolta verso mare è la più interessante, e doveva essere certamente la facciata principale. Sul lato destro di chi l'osserva, si nota, ricavata nel muro in tutta l'altezza della torre, una scanalatura rientrante all'interno per circa 20 cm. Lungo tale rientranza si notano una robusta architrave in pietra dura, di colore bianco, collocata ad altezza d'uomo, una finestra ovoidale a 1° piano, mentre nella parete contigua si nota una feritoia che guarda verso Trapani. Il tetto ed il terrazzo sono crollati.