Torre Giorgentana (o D'Amico)
La torre Giorgentana, sita nell'omonima contrada relativamente vicina all'abitato, è, assieme a quelle di A Braciara e Turrisi, fra le meglio conservate. Si trova in contrada Giorgentano, a circa due chilometri dalla periferia dell'abitato. La si raggiunge percorrendo la stradella che si diparte dalla SS. 113 al Km.311, accanto al Bar Montreal.
Citata dal Marino fra le 26 torri della "deliziosa campagna", è stata costruita con evidente funzione di difesa fra la metà del XVI secolo e l' inizio del XVII;in base ad alcuni elementi probatori (uno stemma sopra il portale posteriore della torre), T. Aiello ha ritenuto che la torre sia stata abitata da un ramo ecclesiastico della famiglia Saladino-Paruta, fondatrice del borgo di Valguarnera.
Tuttavia, l'esistenza di tale torre non si riscontra fra quelle descritte negli "Atti di possesso e di dichiarazioni" del 1582, per cui si può dedurre che la costruzione della torre è successiva a quella data. Né, attraverso successivi passaggi della proprietà di Francesco Foti, riportati da Vitale, si trova cenno della predetta famiglia Saladino-Paruta. Si trova al centro di un piccolo baglio cui si accede attraverso un portale ad arco ben conservato.
E' un po' più piccola di quella di A Braciara, ma di forma più armoniosa; ancora integra nelle sue strutture esterne originarie, ha forma rettangolare di dimensione 7 per 10 m. circa, per 10 di altezza, e presenta un primo piano e un terrazzo merlato. La tecnica muraria è mista, con pietrame e conci di tufo legati con malta. La facciata principale, esposta a Sud Est ha un'entrata con portale molto semplice costituito da massi di tufo rettangolari.
Sull'architrave è scolpito uno stemma gentilizio che riporta una piccola croce su una grossa "A"; immediatamente sopra l'architrave è ricavata un'ampia nicchia con un affresco molto consumato ma che lascia intravedere una madonna con bambino in braccio. Ai due lati della nicchia si trovano due finestre, ricavate in epoca recente, che hanno appesantito l'armonia e la linearità della struttura.
A primo piano invece si trovano due finestre originali, realizzate con massi squadrati di tufo, mentre all'altezza del terrazzo vi è il caratteristico finto balcone, cioè la "caditoia", poggiante su due grosse mensole sagomate, in corrispondenza con l'entrata. Il lato opposto, esposto a Nord Ovest, presenta a piano terra due aperture di epoca molto recente, mentre il primo piano ripete lo stesso schema della facciata principale, con due finestre incorniciate da massi di tufo. Gli altri due lati invece presentano una sola finestra centrale a primo piano, di cui una allungata rispetto alla misura originaria.
Alcuni fregi intorno alle finestre richiamano lo stile architettonico del tardo cinquecento, come per esempio la figura mostruosa che si può osservare sullo spigolo Est. L'interno della torre, al contrario delle facciate esterne, presenta diversi rimaneggiamenti. Il piano terra è diviso in due stanze rettangolari, illuminate dalle due finestre di epoca recente: una è pavimentata con ciottoli, l'altra con cemento; gli intonaci si presentano in cattive condizioni a causa dell'umidità. Tramite una scala centrale si accede al primo piano, suddiviso sempre in due stanze rettangolari, con soffitti a botte e pavimento in cotto; l'accesso ad esse è consentito anche da due aperture secondarie e una principale.
Entrambe le stanze sono fornite di camino e ciascuna è illuminata da tre finestre; una sola stanza presenta delle pitture murali. Un'altra scala consente l'accesso al terrazzo merlato che presenta un manto di copertura in malta, e la predetta caditoia. Dal terrazzo, oltre al vasto paesaggio, si può notare la corrispondenza visiva con le torri di Santa Caterina e di Federico. La torre è circondata da robuste mura che delimitano il baglio, oggi diviso in due parti, all'interno delle quali vi sono due edifici di recente costruzione.